Altra domenica…chissà se ti arriva il mio pensiero

 
Domenica. Un’altra domenica, noiosa come la precedente, soleggiata e fresca come ogni sacrosanta giornata autunnale in campagna. C’è un indefinito silenzio, come se allo scoccare delle sedicidisabatopomeriggio toc! tutto si spegne. Le auto restano orfane dei loro proprietari, scomparsi sicuramente in una visitina parentale che ben si sarebbe evitata, non c’è nessuno in giro, nel suo significato più letterale: non vola una mosca. Questo paese è decisamente perfetto se si vuole stare in un angolino, sotto un albero, foglie marroncine e gialle, ormai, sulla riva di un fosso. C’è un rombo, ogni tanto, è qualche campo smosso di soppiatto, sembrerebbe distante anni luce ma no, è qui, dietro il filare di alberi, il canneto, un silos a mò di grattacielo.
Pare un pò strano, a novembre appena arrivato, fare qualche calcolo. Cosa mi è passato accanto, quello che ha attraversato le mie giornate, gli incontri. Quante nuove persone, una meglio dell’altra, una nota diversa per ognuno di loro. Come può essere assurdo, certe volte, provare le stesse cose nel medesimo momento in cui le provano altri sconosciuti. Sconosciuti, all’inizio. E passeggiando passeggiando finisci in una metropoli con un’omonima, che ha aneddoti folli da raccontare e qualche cimitero in cui scrivere; prendi l’auto, sporca, come sempre, e girovaghi; ricevi lettere, invii qualche cartolina, aggiungi numeri di cellulare alla rubrica pur sapendo che, tanto, comunque vada, non li rivedrai più, erano compagni di viaggio, hanno terminato il loro compito ma un pò di nostalgia è lì, schiacciata dal sentire nuovo che stai bene. O almeno ci sei molto vicino a quella cosa che tanto e tanto muove gli animi, felicitàamoregioia boh. Sali su un treno, mp3, e non sai bene che succederà, anzi, non lo sai affatto, finchè non metterai piede alla stazione, tra la folla, ad aspettare di capire come sei arrivata lì.
Passi.
E’ tutta questione di passi.
 

9 pensieri su “Altra domenica…chissà se ti arriva il mio pensiero

  1. sì credo di sì, ritmo anche.
    una specie di musica. e i passi sono lo scandire del ritmo. così trascorre il tempo.

  2. fatalità
    caso
    destino.
    o forse una méta a cui, bene o male, si voleva arrivare?
    una destinazione a cui siamo destinati (ammettiamolo…) ad arrivare?

  3. una o piu’ destinazioni. ma non fatalita’, non destino…un cammino di scelte che, volente o no, hai fatto.non credo tutto sia scritto, ma casuale si’, quello che oggi hai incontrato per caso e che resta li’, comunque / ovunque vada.

  4. fata smemorina…ehm…che risposte?tenghiù lady anche se vado a cercarmi la cit. che non sono molto colta :)

  5. io direi piuttosto cento passi,e citazione qui ci sta.Cler,hai avuto le palle di prendere la tua vita e scuoterla.Non è da tutti,ma tu l’hai fatto.Goditi quello che hai scoperto e la te che hai trovato in quella città.

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